La decisione di svolgere la mia tesina sul tema della maschera scaturisce da una riflessione personale su come le persone cambino continuamente a seconda delle circostanze.

Tutto quello che conta è alzarsi al mattino, prendere una bella maschera dal cassetto, insieme ai vestiti, infilarsela e uscire.

E’ possibile, una volta per tutte, strapparci la maschera ed essere finalmente noi, noi quando siamo da soli nel letto, la sera prima di dormire, noi che ci chiediamo quanto sia difficile essere se stessi.

Ho deciso di condurre un percorso che parte dalle origini della maschera nelle rappresentazioni teatrali, forma più comune di intenderla, e arriva fino alla concezione psicologica di maschera, teorizzata da Jung attraverso l’archetipo “Persona”.

La mia analisi prosegue oltre, fino alla forma più comune ed esteriore di maschera: la moda, che ci permette di nascondere/evidenziare le nostre personalità attraverso un vestito che dà l’illusione di essere unico ma costringendoci in realtà ad indossare una maschera per tutti uguale.

Sembra non esserci una soluzione a questo problema, potremmo dire, esistenziale e secolare.

La conclusione a questa mia riflessione è che bisognerebbe trovare un equilibrio, obbligato, tra chi siamo, chi vogliamo essere e chi gli altri pensano che siamo...Perchè, in fondo, noi siamo "Uno, nessuno e centomila".

 

Marta Francesca Lonati